CHIESE DI CANOSA

Elenco delle Chiese e Cappelle di Canosa di Puglia 

- Chiesa Santa Caterina - Via S. Caterina (1)*

- Chiesa del Carmine - Piazza Umberto I (2)*

- Chiesa della Passione - Via Oberdan (3)*

- Chiesa di Gesù Giuseppe e Maria - Via Petrarca (4)*

- Chiesa di S. Lucia - Piazza Antica (5)*

- Chiesa dell'Immacolata - Via Corsica (6)*

- Chiesa di Costantinopoli - Via Costantinopoli (7)*

- Chiesa di San Biagio e San Francesco - Piazza delle Repubblica (8)*

- Chiesa di Santa Teresa (Chiesa Antica) Corso Garibaldi (9)*

- Chiesa di Santa Teresa (Chiesa Nuova) Via Duca d'Aosta (10)*

- Chiesa del Rosario - Piazza Petroni (11)*

- Chiesa dell'Assunta - Via Europa (12)*

- Chiesa di Gesù Liberatore (13)*

- Chiesa di San Sabino - Piazza San Sabino (14)*

- Chiesa di San Giovanni Battista (15)*

 

(Negli asterischi assegnati numerati nella cartina stradale di Canosa di Puglia,

si trova la chiesa o cappella.)

Cappella di Santa Caterina

Quella che noi chiamiamo erroneamente Chiesa di Santa Caterina in realtà è una cappella ad uso devozionale per la Festa Liturgica del 25 Novembre, ricorrenza del Martirio della Santa Caterina.
Nelle ricerche storiche anche grazie ad una pergamena del 1935, che si trova nella Chiesa Cattedrale di Barletta, sappiamo che fu fondata nel 1651 da un nobile privato per devozione a Santa Caterina.
Più tardi venne chiesto al prevosto dell’epoca Ioannes di diventare grancia (dipendenza) del Capitolo della Cattedrale.
La chiesa non presenta campane, probabilmente rubate.
All’interno del campanile non vi sono campane. Probabilmente furono utilizzate in altre strutture religiose.


Chiesa del Carmine

La chiesa del Carmine è una delle chiese più antiche di Canosa.
La chiesa ospitò dal 1845 sino al 1987 la Confraternita del SS. Sacramento.
La facciata della chiesa presenta delle linee classiche e severe.
Il campanile ospita quattro campane. 
La volta che sovrasta l’altare maggiore è affrescata con l’immagine della Madonna del Carmine col Bambino. Nelle cappelle laterali sono ospitate le statue che escono nel giorno della processione dei Misteri, insieme al Cristo deposto e al Sacro Legno che appartengono alla chiesa dalla seconda metà del Settecento.



Chiesa della Passione

La chiesa rettoria della Passione fu edificata secondo un manoscritto del 20 giugno 1930. Nel 1874 sui ruderi del Palazzo, sede del Consiglio della Sapienza cittadina, grazie all’impegno del sacerdote don Pasquale Tonti e nasce per spontanea devozione del popolo al Sangue di Cristo.
Infatti la chiesa prima di essere chiamata rettoria della Passione si chiamava chiesa oratorio del Preziosissimo Sangue e fu successivamente dedicata a Santa Chiara, la cui strada quasi adiacente è dedicata.
La devozione è legata alla Madonna dell’Addolorata, della quale una bellissima statua settecentesca è conservata all’interno della chiesa. 
La chiesa della Passione presenta due campane. 
Precedentemente al centro dell’altare vi era un crocifisso in cartapesta, che attualmente si trova nella parte destra dell’ingresso della chiesa.



Chiesa di Gesù Giuseppe e Maria

La chiesa fu inizialmente dedicata a Gesù e Maria e costruita intorno al 1886.
Dentro la chiesa fu impiantato il culto di Nostra Signora delle Salette, riconciliatrice dei peccatori, e di San Gioacchino.
La chiesa venne dedicata a Gesù, Maria e Giuseppe nel 1937, anno in cui fu eretta canonicamente da Sua Ecc.za Mons. Paolo Rostagno.
Entrambe le campane della chiesa risalgono al 1900: la campana più grande riporta il nome del vescovo Vito Malcangio ed è dedicata a Gesù, Maria e Sant’Antonio, mentre l’altra presenta l’effige di San Biagio. 


Chiesa di Santa Lucia

La chiesa di Santa Lucia ebbe prima il titolo di chiesa di San Teodosio e poi di chiesa del Purgatorio o del Suffragio.
Nell’archivio storico della città risulta che nel 1855 vi era solo la chiesa parrocchiale (cattedrale di San Sabino) e due chiese succursali parrocchiali (quella del Carmine e quella del Purgatorio).
La chiesa di Santa Lucia a seguito del terremoto del 1857 fu gravemente danneggiata, inseguito fu ricostruita e prolungata.
Attualmente si chiama chiesa di Santa Lucia proprio perché nell’oratorio chiesa della Confraternita si venerava l’immagine della Santa.
Sui lati della navata vi sono delle nicchie, che custodiscono il simulacro di Santa Rita, di San Giuseppe, della Madonna del Carmine, del Sacro Cuore di Gesù, di Santa Lucia, della Madonna di Pompei e della Immacolata.
Sull’altare e sulle acquasantiere è rappresentata l’immagine del teschio, che poggia sulla Bibbia, simbolo della confraternita del Purgatorio.




Chiesa dell'Immacolata

La chiesa fu realizzata nel 1862, otto anni dopo la proclamazione del dogma della Madonna, sul suolo di proprietà della famiglia Basta.
La chiesa ha una sola navata lungo la quale sono presenti dei semipilastri sormontati da capitelli ionici. La tribuna poggia su quattro colonne di ordine ionico.
All’interno dell’edificio sacro, sulla destra c’è l’altare di S. Giuseppe, segue un dipinto di S. Francesco.
Al centro dell’abside c’è l’altare maggiore in pietra, di stile neoclassico.
Sull’altare maggiore si trova la nicchia che custodisce la statua raffigurante la Vergine  Immacolata.

Il simulacro della Vergine Immacolata è un capolavoro di cartapesta eseguito dallo scultore leccese Luigi Guachi.

Secondo alcuni questa statua sostituisce una precedente, l’attuale statua fu restaurata per la prima volta nel 1934.
Il secondo restauro avvenne nel 1988 ad opera dei maestri d’arte Maniello di Canosa, che provvidero al rinforzo dell’asse maestro che regge la statua.

Nel segno della devozione alla Vergine Immacolata è l’Obelisco in Piazza della Repubblica, ancora oggi chiamata Piazza Colonna. L’obelisco fu costruito intorno al 1700 su proposta dei Padri Francescani. Sul verone sorge la colonna di marmo grigio, proveniente dalla basilica di S. Pietro. Sulla colonna campeggia la statua dell’Immacolata Concezione di scuola napoletana del 1500. La storia dell’obelisco si intreccia con la storia civile, politica e religiosa della città. L’otto dicembre, giorno del dogma della Madonna, si presentano alla statua gli omaggi floreali.

 



Chiesa di Costantinopoli

L'Antica Chiesa a Pietra Longa che presso l’archivio storico di S. Sabino è presente una notevole quantità di documenti che attestano l’esistenza di un’antica chiesa dedicata alla Vergine di Costantinopoli nella città di Canosa.

Il primo documento è costituito da un inventario databile alla fine del XVI sec., questo documento fu redatto durante la prevositura del cardinale Cesare Baronio.

La chiesa venne censita nel 1643 e la ritroviamo elencata nella relazione sui beni di Canosa, nel 1778 compare nell’elenco del Notamento dei luoghi pii esistenti nella diocesi canosina.
Nel 1823 la cappella rurale fu sospesa al culto perché il luogo diventò raduno di prostitute e l’effige sacra fu portata nella cattedrale di S. Sabino, da questa data in poi su questa chiesa rurale si perdono le tracce.

Nella nuova chiesa ottocentesca di Nostra Signora di Costantinopoli, sorta nella campagna intorno a Canosa, veniva costruita per devozione del canonico Benedetto Forina in ricordo di una precedente chiesetta rurale.

Tra la fine del 1873 e gli inizi nel 1874 fu dato inizio ai lavori per la costruzione della prima parte, i lavori durarono vent’anni intervallati da soste.
I lavori interessarono solo la prima parte del progetto.
Nel 1888 furono aggiunte le cappelle laterali di S. Benedetto e di S. Elena e la nuova sacrestia, la pianta della costruzione risultava a croce latina, l’interno fu abbellito da nuovi altari.
Nel 1893 la chiesa viene completata con il prospetto esterno, decorato con motivi gotici e antichi. 
Una finestra di forma barocca permette l’accesso della luce all’interno.
Un’unica porta collocata al centro è formata da un arco acuto tipico dello stile gotico.
Vicino alla porta centrale altre due porte permettono l’accesso ai due campanili grazie ad una sala. 
Dove un tempo erano collocati i due altari di S. Rita e della Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei, gli ultimi restauri hanno restituito due nicchie appartenenti alla struttura originaria.



Chiesa di San Biagio e San Francesco d'Assisi

L’attuale chiesa-parrocchia dei SS. Biagio e Francesco si affaccia sull’attuale Piazza della Repubblica. Esternamente la chiesa presenta una facciata moderna. In passato sulla pensilina esterna del sagrato erano collocate le statue dei due santi, distrutte dal terremoto del 1980. Inoltre la croce dell’originaria facciata della chiesa di San Francesco, demolita dopo il bombardamento del 1943, ora è collocata in Piazza Ferrara.
Biagio e Francesco, c’era il convento di San Francesco che risale probabilmente al XIII-XIV sec., affidato ai frati francescani dei Minori Conventuali, chiamati precedentemente Frati Zoccolanti. La chiesa che i frati Zoccolanti edificarono era denominata Chiesa della Beata Vergine Immacolata, intitolata poi Chiesa di S. Francesco. Nel 1778 viene censito, vicino la chiesa dei Minori Conventuali, un oratorio della Confraternita di San Biagio. 
Nel 1943 le due chiese furono bombardate, successivamente ricostruite e unite.
La parrocchia fu affidata ai padri oblati di San Giuseppe di cui ricordiamo Padre Stefano Besozzi ( a cui è dedicata la corale).
La ricostruzione dell’odierna chiesa ha modificato lo stile architettonico rendendolo moderno.

Nel suo interno è presente il Simulacro di Maria SS. Desolata, rifatto in Cartapesta leccesse sostuisce, una precendente vestita, che appartenente originariamente alla Confraternita della Madonna della Salette, fu successivamente collocata all’interno della chiesa dei SS. Biagio e Francesco.

 


Basilica ConCattedrale San Sabino

La Cattedrale Basilica San Sabino è il risultato di successive ristrutturazioni non ben documentate di chiese sorte sul luogo a partire dall'epoca longobarda: consacrata a San Sabino nel 1101 da Pasquale II, dovette essere già predisposta nel 1034, al tempo in cui l’arcivescovo di Bisanzio avviò la costruzione della cattedrale di Bari. L’edificio ha schema basilicale a tre navate scandite da pilastri a sezione rettangolare privi di modanature. Le navate laterali sono coperte da volte a botte, la centrale è scandita da due cupole a baldacchino, impostate sopra grandi colonne con capitelli di spoglio. Questo motivo si ripete nella copertura dei bracci del transetto, e nel quadrato di incrocio antistante l’abside. L’edificio, più volte colpito da terremoti e da tentativi di saccheggio, rimase quasi abbandonato fino all’Ottocento quando l’esigenza di disporre di una cattedrale più ampia spinse ad aggiungere un nuovo corpo di fabbrica innestato sul braccio longitudinale della antica chiesa. In tale occasione fu eretto il nuovo prospetto neoclassico. L’aspetto attuale è frutto del restauro novecentesco operato dal Malcangi.                                       Prediletta dai Longobardi ed in particolare da Boemondo che vi venne sepolto, la chiesa conobbe a partire dal XII secolo una rapida decadenza. Successivi restauri a partire dal Seicento ne hanno alterato completamente l'aspetto esterno fino all'Ottocento quando venne costruita l'attuale facciata.                                                                                                                                        Dall'esterno si possono osservare solo alcune caratteristiche dell'edificio romanico, quale la semplice abside aperta da tre finestre di spirito paleocristiano (le altre cappelle sono del Seicento, e le strutture coniche che costituiscono le coperture in corrispondenza delle cupole interne.                                                                              Superate alcune campate costruite nell'Ottocento si entra nella navata costituita da due campate coperte da cupole a vela. Gli archi su cui ricadono le cupole sono sostenuti da colonne e capitelli originali. Ai lati si aprono gli accessi alle navate la cui struttura originaria è di difficile interpretazione.

 






Chiesa Santa Teresa del Bambino Gesù

La Chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù è stat edificata nell'anno 1974, in Via Duca d'Aosta, 12 (traversa Corso Garibaldi), la devozione canosina per Santa Teresa di Lisieux ha inzio nel 1930, in quando ha lato destro del fabricato sito in Corso Garibaldi, 96, fu edificata una Chiesa dedicata a Santa Teresa, per ricordare la giovane figlia della Famiglia Caporale morta in giovanissima età.

Come attesa la lapide posta a sinistra del presbiterio , il 19 maggio 1930 che dedico la chiesetta a Santa Teresa del Bambino Gesù, la facciata della chiesa che costruita in tufo e in parte in pietra in stile neoclassico, con al suo interno la volte a botte e poggia su quattro ampie arcate di tufo duro locale, dalla volta pendono due artistici candelabri in ferro battuto, con altare con due colonnine sormontato da un quadro raffigurante Santa Teresa dell'Artista E. Ruffo che ora si trova nella chiesa nuova.

Nell'anno 1974 fu costruità la nuova Chiesa di Santa Teresa nella zona conosciuta come "Orto di Sergio", il terreno fu donato in maniera del tutto gratuita dal Comune di Canosa di Puglia, la chiesa di nuova realizzazione ha una casa canonica , uffici e un campetto per attività di oratorio.


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